LA CHINAGLIA E IL TASSINARO

Egli a me:
“Ma guardi un po’ quello stronzo.”
Abbassa il finestrino e si rivolge a un ottantenne con una vecchia Fiat Ritmo:
“a nonno, guarda che quello nun è er cambio, è er tuo catetere”. Rimango profondamente basita. Azzardo un:
“ma poverino…è solo anziano. Ha i riflessi un po’ rallentati…”-
“No, c’ha i riflessi de un morto. Nun sei ancora morto? Perché da
come guidi… !!!” – Gli grida. Non ci credo. Egli prosegue:
“dunque deve anna’ praticamente dietro er Parlamento…” –
Borbotta tra sé e sé e comincia:
“…morissero tutti là, in Parlamento. Se organizzassero pe’ mette ‘na bomba in Parlamento, vojo esse quello che schiaccia er bottone pe’ falli mori’ tutti. Drogati, corrotti, ladri sulla pelle della povera gènte. Devono anna’ a mori’ ammazzati tutti. Guardi quello indagato… Prima de ammazzallo a pane e acqua pe’ sei meso lo lascio, che se impara a nun magna’. E poi je levo pure er pane, a ‘sto stronzo…” –
Io, azzardo, con un fil di voce:
“eh..beh..però seminar morti, non è così che si risolve…” –
Lui si scalda:
“SI’! SE RISOLVE SI’ !!!! DEVONO MORI’! Quelli fanno i reati e in galera nun ce va nessuno. Per me proprio li dovrebbero prenne, chiudere dentro e versarce er gas nervino. Ma pure ‘sti stronzi de grossi imprenditori a gioca’ ch’i sordi della povera gènte”.
Mentre si scalda, guida anche nervosamente. Suona, accelera, facciamo il Muro Torto come al grand-prix di Montecarlo. Impallidisco. Cerco di placarlo, per la mia incolumità, con un po’ di qualunquismo:
“Spero che si arriverà alla certezza della pena in Italia”.
Faccio anche il classico gesto della mano come a dire “va beh ne ho detta una tanto per dire.”
Peggio. Egli sembra ora tarantolato.
“Ma de che? MA DE CHE????? In Italia se dovrebbe mette’ la sedia elettrica come in America. No! DE PIU’. Bisognerebbe mette’ le pene corporali. Bastonate, frustate, strizzate de palle, er sangue vojo vede’ score, ER SANGUEEE!” –
Urla. Io, con un fil di voce:
“Il sangue certamente…strizzate di…giusto..”
Lui continua:
“Ma poi bisognerebbe pure educa’ la gente all’onestà e al rispetto, sennò rischi che togli déi stronzi pe’ mettecce altri stronzi! Bisogna rispetta’ le leggi sempre, pure nelle cose de tutti i giorni, sennò se sei disonesto e vai ar potere, disonesto rimani e magni.
Vede signori’ io farei che se ad esempio nun paghi er bijetto nel bus e nun voj paga’ ‘a multa IO TE DO’ ‘NA FRUSTATA! Te ripijo senza bijetto? Te ne dò ducento!
Gli stupratori, gli assassini poi li vojo vede soffri’, devono proprio sta’ male davanti a l’occhi miei. Vojo vedelli che nun c’hanno manco più l’occhi pe’ piagne. Distrutti, massacrati de botte, nun deve rimane’ gnente.”
Silenzio profondo tra noi.
“Le dispiace signori’ se me fumo una sigaretta?” –
“No, no faccia pure.”  Si figuri. Anche due.
Se puoi vuole spegnermele sul braccio perché non ho soldi spicci non faccia complimenti.
Roma nun fa’ la stupida stasera.
Ché quello te sdruma.

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Recito a teatro, scrivo sul sofà.
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3 risposte a LA CHINAGLIA E IL TASSINARO

  1. Libby ha detto:

    Oh signur!!

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